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139.come poi ch’ai fellon tronco è repente
dal ferro il filo a cui la vita attiensi,
pèrdon la forza i nervi immantenente,
mancano al core i moti, al corpo i sensi:
lasciano estinta ogni virtú vivente
de l’estremo dolor gli eccessi immensi,
caggion le membra, e l’alma si dissolve,
e i languid’occhi ombra mortale involve.

140.Morto il Ladron, la cavernosa pietra
ricerca Orgonte, e nulla entro vi sceme.
Non però da l’inchiesta il passo arretra,
e innanzi va per qualch’indizio averne.
Passa il primo sogliar, ma non penetra
ne la seconda de le due caverne:
ch’oltre il gran muro, che ’l camin gli chiude,
un altro inganno il suo pensier delude.

141.Il buon Motor de la seconda stella,
che sa ben dove il Giovane si cela,
per sottrarlo al gran rischio, Aracne appella,
ch’ordisce in un momento estrania tela,
e con meravigliosa arte novella
s’attraversa per mezo, e ’l varco vela:
e ’l vel sí dense ha le sue fila industri,
che par tessuto giá di molti lustri.

142.Orgonte, che ’l lavor ritrova intero,
né sa l’aguato de l’occulta via,
né creder può ch’alcun per quel sentiero
senza stracciar le reti entrato sia,
de l’antro fuor fuliginoso e nero
ritorna indietro, e pur ricerca e spia.
Lo circonda, lo squadra, e lo misura
fin dove a sboccar va l’altra fessura.