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83.L’elmo e ’l capo a Tricosso in un divide,
e di vita e d’orgoglio in un l’ha privo.
E per la schiena Dragonetto uccide,
mentre corre anelante e fuggitivo.
Il ferro poi, che lampeggiando stride,
lá dov’è Tuoni piú palpitante e vivo
cacciando a Bricco entro la poppa manca,
le latebre de l’anima spalanca.

84.Ne la noce del collo ha d’un riverso
còlto Squarcon con furia e forza tale,
che quinci il busto al suol cade converso,
quindi il teschio per l’aria in alto sale.
Di fendente a Creúso è per traverso
presa del cinto la misura eguale,
sí che ben mostra altrui qual ira n’abbia
tra le viscere aperte il fiel ch’arrabbia.

85.Trovavasi di qua poco lontano
Armillo il cacciatore, Armillo il bello,
Ciprioto non giá, ma Soriano,
Ganimede secondo, Adon novello.
Mentr’ei con l’arco e le saette in mano
questo guerrier va provocando e quello,
a Tarmi, agli atti, al viso ed a le membra
(tranne la benda e Tali) Amor rassembra.

86.Avealo il gran Tiranno di Soria
mandato in don pur dianzi al Re d’Ormusse,
perché l’alta beltá, che ’n lui fioria,
del Serraglio reai delizia fusse.
Ma rotti e morti i condottier tra via,
lo stormo predator seco il condusse.
Tratto ei poi da l’amor del vii guadagno,
s’era lor di prigion fatto compagno.