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15.Mentre giace dormendo, ecco il circonda
turba di masnadieri e di ladroni,
gente scherana, errante e vagabonda,
son forse trenta, e son tutti pedoni.
Alcuni di lontan rotan la fionda,
molti soglion da presso usar spuntoni.
Troppo si tien chi di metallo armato
porta in braccio il brocchier, lo stocco a lato.

16.De l’armi e de Tannar son vari i modi,
han camice di maglia, ed han corazze,
adunchi raffi, e piali acuti e sodi
adusti in cima, e cappelline, ed azze.
Tempestati di punte, irte di chiodi
adopran parte e mazzafrusti, e mazze,
ghiaverine e lanciotti, e curve e larghe
le storte a’ fianchi, a’ gomiti le targhe.

17.Viene a tutti davante il Capitano,
capo conforme a compagnia sí fatta.
Malagorre s’appella; è Rhod’iano
di nazione, e di non bassa schiatta.
Piú d’una volta in guerra armò la mano,
ch’a nobil’opre, a grand’imprese er’atta;
ma di vendette cupido e di prede
a l’indegno mestier poscia si diede.

18.Nera e folta la barba, il viso ha bruno,
occhio schizzato e piccolino e rosso,
monca la manca, e senza dito alcuno,
fregiato il naso, ove s’incurva Tosso.
Asciugator di tazze, e del digiuno
mortai nemico, uom sí pesante e grosso
ch’a pena il cape il ruginoso usbergo,
né può portarlo alcun destrier su ’l tergo.