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219.Ha fattezze di Sfinge, e tien confuse
quattr’orecchie, quattr’occhi, altrettant’ali.
Due luci ha sempre aperte, altre due chiuse,
e le piume e l’orecchie ancor son tali.
Lunghe l’orecchie, a’ bei discorsi ottuse,
non cedono d’Arcadia agli animali.
La sua faccia si muta e si trasforma,
quasi Camaleonte, in ogni forma.

220.Vario sempre il color lascia e ripiglia,
né mai certa sembianza in sé ritenne.
Come veggiam la cresta e la bargiglia
del Gallo altier, che d’india in prima venne,
bianca a un punto apparir, verde e vermiglia,
qualor gonfio d’orgoglio apre le penne,
cosí sua qualitá cangia sovente,
secondo quel che mira, e quel che sente.

221.La vesta ha parte d’òr, parte di squarci
divisata a quartieri, e fatta a spicchi,
quindi di cenci logorati e marci,
quinci di drappi preziosi e ricchi.
Non aspetti chi va per contrastarci
che ne le vene il dente ei gli conficchi,
però che morso ha di mignatta e d’angue,
che non straccia la carne, e sugge il sangue.

22 2. Tagliente, aguzza ed uncinuta ha l’ugna,
e diritto il piè manco, e zoppo il destro.

Ma nel corso però non è chi ’l ghigna,
ed è d’ogni arte perfida maestro.

Son l’armi sue, con cui combatte e pugna,
in mano un raffio, a cintola un capestro.

Tira con l’un le genti, e le soggioga,
con l’altro poi le strangola e l’affoga.