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199.L’andatura donnesca e ’l portamento
ne’ passi suoi di contrafar presume,
e ’ntanto con un morbido stromento
di canute contesto e molli piume,
ond’allettare ed agitare il vento
Citherea ne’ gran Soli ha per costume,
un altro de la plebe fanciullesca,
l’aria scotendo, il volto gli rinfresca.

200.Un altro a l’armi ben forbite e belle
dato di piglio de l’Eroe celeste,
con vie piú audace man gl’invola e svelle
dal lucid’elmo le superbe creste;
e ’l viso ventilandogli con quelle,
ne sgombra l’aure fervide e moleste:
poi da la fronte gli rasciuga e terge
le calde stille, onde ’l sudor l’asperge.

201.Alcun’altri divisi a groppo a groppo
in varie legioni, in varie squadre,
con Tarmi dure e rigorose troppo
movon guerre tra lor vaghe e leggiadre.
Chi cavalca la lancia, e di galoppo
la sprona incontro a la vezzosa madre,
chi con un Capro fa giostre e tornei,
chi de la sua vittoria erge i trofei.

202.Parte piantan gli approcci, e vanno a porre
Tassedio a un tronco, e fan monton de Tasta:
batton la breccia, e son castello e torre
la gran goletta e la corazza vasta.
Chi combatte, chi corre, e chi soccorre,
altri fugge, altri fuga, altri contrasta,
altri per Tampie e spaziose strade
con amari vagiti inciampa e cade.