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83.Ma giá s’apre il giardin de l’Orizonte,
giá Clori il Ciel di fresche rose infiora,
giá l’Oriente il piano intorno e ’l monte
d’ostro e di luce imporpora ed indora;
e giá con l’Alba a piè, col giorno in fronte
sovra un nembo di fólgori l’Aurora
per l’aperte del Ciel fiorite vie
fa le stelle fuggir dinanzi al die.

84.Piú veloce di strai ch’esca di nervo,
torna ov’Idonia il suo ritorno attende.
— Questo Barbaro — dice — empio e protervo
non è qual sembra, anzi d’Amor s’accende.
Misera, e pur (ben che d’Amor sia servo)
di chi langue d’Amor pietá non prende. —
Distintamente il tutto indi le spiega,
e di consiglio in tanto affar la prega.

85.— Non per questo dèi tu — l’altra risponde —
abbandonar l’incominciata impresa.
Alma, che bella fiamma in sé nasconde,
e di quel bel l’impressione ha presa,
fin che foco novel non venga altronde,
d’una sola beltá si mostra accesa.
Mentr’ha l’occhio e ’l pensiero in quel che brama,
altro non conoscendo, altro non ama.

86.Qualunque amante Amor infiamma e punge,
ama l’oggetto bel che gli è presente,
ma la memoria sol ne tien da lunge,
né la ritien però giá lungamente.
Tosto ch’altra sembianza a mirar giunge,
gli esce la prima imagine di mente.
Sempre il desir di nòve cose amico
ta che ’l novello amor scacci l’antico.