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47.De la Luna la spuma ella vi mesce,
la bava quando in rabbia entra il mastino,
e ’l fiel vi mette del minuto pesce
che ’l volo arresta del fugace pino.
Ponvi l’onda del mar quando piú cresce,
e di Cariddi il vomito canino,
e de l’unico augello Orientale
il redivivo cenere immortale.

48.L’incorrottibil cedro e l’amaranto,
l’immortal mirra e ’l balsamo v’interna,
la feconda virtú del grano infranto,
e de la Fera fertile di Lerna.
Del fegato di Tizio ancor alquanto,
che se medesmo rinascendo eterna,
e del seme del bombice v’ha messo,
verme possente a suscitar se stesso.

49.11 cerebro de l’aspido vi stilla,
e la midolla del non nato infante,
e del nido aquilino, onde rapida,
vi pon la pietra gravida e sonante.
Havvi l’occhio del Lince, e la pupilla
del Basilisco e del Dragon volante,
de l’Hiena la spina, e la membrana
de la Cerasta orribile Africana.

50.Le polpe del Biscion, che nel mar rosso
guarda la preziosa margherita
in fra l’altre sostanze, e ’nsieme l’osso
del Libico Chelidro anco vi trita.
La pelle v’è, c’ha la Cornice addosso
dopo ben nove secoli di vita;
né vi mancali le viscere col sangue
del Cervo alpin che divorato ha l’angue.