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55.Volgiti a Fausta, che di foco infausto
per cagion del figliastro ha il cor tant’arso,
che convien che d’Amor fatto olocausto
Crispo l’estingua col suo sangue sparso.
11 tempo a dirne tante è troppo essausto,
l’occhio a segnarle tutte è troppo scarso.
Lascio l’antica schiera, e passo a quella
che dee nobilitar l’etá novella.

56.Tra’ piú chiari splendor de le moderne
vedi lá scintillar Giulia Gonzaga.
De l’immensa beltá che ’n lei si scerne
potrá far solo il grido incendio e piaga,
ed al fier Soliman le fibre interne
strugger de l’alma innamorata e vaga,
onde per adempir gli alti desiri
verrá lo Scitha a ber Tonde di Liri.

57.Vedi duo rami del medesmo stelo,
una coppia reai di Margherite,
<;r>1 nor Kpo t* lo oloffo in PiniQ
e far di casto amor dolci ferite.
Quella ch’è prima, e di purpureo velo
le schiette membra e candide ha vestite,
indorerá con luce ardente e chiara
e del secolo il ferro, e di Ferrara.

58.L’altra, che mano a man seco congiunge,
di Lorena felice i poggi onora.
Folgoreggia il bel volto ancor da lunge,
e di lume divin tutto s’infiora.
Amor non cura, e pur saetta e punge,
ed altrui non volendo uccide ancora.
Mira con che ridente aria soave
tempra il rigor del portamento grave.