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canto primo 61


19.Sferzato, e pien di dispettosa doglia,
fuggì piangendo a la vicina sfera,
là dove cinto di purpurea spoglia
(gran Monarca de’ tempi) il Sole impera.
E ’n su l’entrar de la dorata soglia
stella nunzia del giorno e condottiera
Lucifero incontrò, che ’n Orïente
apria con chiave d’or l’uscio lucente.

20.E ’l Crepuscolo seco a poco a poco
uscito per la lucida contrada
sovra un corsier di tenebroso foco
spumante il fren d’ambrosia e di rugiada,
di fresco giglio e di vivace croco,
Forier del bel mattin, spargea la strada,
e con sferza di rose e di vïole
affrettava il camino innanzi al Sole.

21.La bella Luce, che ’n su l’aurea porta
aspettava del Sol la prima uscita,
era di Citherea ministra e scorta,
d’amoroso splendor tutta crinita.
Per varcar l’ombre innanzi tempo sorta
già la biga rotante avea spedita,
e ’l venir de la Dea stava attendendo,
quando il fier pargoletto entrò piangendo.

22.Pianse al pianger d’Amor la mattutina
del Re de’ lumi ambasciadrice stella,
e di pioggia argentata e cristallina
rigò la faccia rugiadosa e bella,
onde di vive perle accolte in brina
poté l’urna colmar l’Alba novella:
l’Alba, che l’asciugò col vel vermiglio
l’umido raggio al lagrimoso ciglio.