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231.Moncalvo a un tempo espugna anco e conquista,
ma chi può qui vietar che non si rube?
Va il tutto a sacco. Oh qual confusa e mista
scorgo di fumo e polve oscura nube!
E se pari l’udir fusse a la vista,
risonar v’udirei timpani e tube.
Rendersi i difensor giá veder parmi,
salve le vite con gli arnesi e l’armi.

232.Pur ne l’Alba medesma Alba è sorpresa,
e pur da le rapine oppressa langue.
11 miser cittadin non ha difesa,
per doglia afflitto, e per paura essangue.
Va il soldato ove ’l trae fra l’ire accesa
fame d’or, sete d’or piú che di sangue.
Suscita l’oro ch’è sotterra accolto,
e sepelisce poi chi l’ha sepolto.

233.Di buon presidio il gran Guerrier fornisce
le prese piazze, ed ecco il campo ha mosso.
Nova milizia assolda, e ’ngagliardisce
di gente elvezia e valesana il grosso.
Ecco de la cittá che ’mpaludisce
lá tra ’l Belbo e la Nizza, il muro ha scosso.
Ecco a difesa del Signor di Manto
il vicino Spagnuol movesi intanto.

234.Per reverenza de l’insegne Ibere
toglie a Nizza l’assedio, e si ritraggo.
Quindi van di cavalli armate schiere
d’incisa e d’Acqui a disertar le piagge.
Tragedia miserabile a vedere
le culte vigne divenir selvagge,
e dal furor del foco e de le spade
abbattuti i villaggi, arse le biade.