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LE MARAVIGLIE

i 5Q. D’Andronico e di Xevio i drammi lieti,
di Cecilio e Licinio anco vi stanno,
e di Publio Terenzio i piú faceti
sali, ch’a le sals’acque in preda andranno.

E non pur d’altri Istorici e Poeti
le disperse reliquie albergo v’hanno,
ma gli oracoli ancor de le Sibille,
campati dal furor de le faville. —

160.Tacque, e volgendo Adon l’occhio in disparte
vide gran quantitá di libri sciolti,
ch’avean malconce e lacere le carte,
tutti sossovra in un gran mucchio accolti.
Giacean negletti al suol, la maggior parte
rosi dal tarlo, e ne la polve involti.
Or perché — disse — esposti a tanto danno
dal bell’ordine questi esclusi stanno?

161.E perché senza onor, senza ornamento
di coverta o di nastro io qui gli trovo?
Un fra gli altri gittato al pavimento
ne veggio lá fra Drusiano e novo,
che (se creder si deve a l’argomento)
porta un titolo illustre, “ 11 Mondo novo ”,
Ma si logoro par, s’io ben discerno,
che quasi il Mondo vecchio è piú moderno! —

162.— Di scusa certo, e di pietá son degni —
sorridendo l’Interprete rispose —
quei che d’ogni valor poveri ingegni
si sforzai! d’emular l’opre famose;
ch’ingordigia d’onor non ha ritegni
ne le cupide menti ambiziose,
e quand’aito volar ne veggion uno,
a quel segno arrivar vorria ciascuno.