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135.Vedresti per lo liquido elemento
nuotar la spuma gravida e feconda,
poscia in oro cangiarsi il molle argento
e farsi chioma innanellata e bionda.
La bionda chioma incatenando il vento
serpeggia e si rincrespa, emula a l’onda.
Ecco spunta la fronte a poco a poco,
giá Tacque a’ duo begli occhi ardon di foco.

136.Oh meraviglia, e trasformar si scorge
in bianche membra alfin la bianca spuma!
Xovo Sol da l’Egeo si leva e sorge,
che ’l mar tranquilla, e l’aria intorno alluma:
Sol di beltá, ch’altrui conforto porge,
e dolcemente l’anime consuma.
Cosí Venere bella al mondo nasce,
un bel nicchio ha per cuna, alghe per fasce.

137.Mentre col piè rosato e rugiadoso
il vertice del mar calca sublime,
e con l’eburnea man del flutto ondoso
da Lauree trecce il salso umor s esprime,
gli abitator del pelago spumoso
lascian le case lor palustri ed ime,
e fan seguendo il lor ceruleo Duce
festivi ossequii a l’amorosa luce.

138.Palemon d’un Delfino il curvo tergo
preme vezzoso e pargoletto Auriga,
e balestrando un fuggitivo mergo,
fende i solchi del mar per torta riga.
Quanti Tritoni han sotto Tonde albergo,
altri accoppiati in mansueta biga
tiran pian pian la conca ov’ella nacque,
altri per altro affar travaglian Tacque.