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131.La Morbidezza languida e lasciva,
la Politezza dilicata e monda,
la Nobiltá, che d’ogni lezzo è schiva,
la Vanitá, che d’ogni odore abonda,
la Gentilezza affabile e festiva,
la Venustá piacevole e gioconda,
e con l’Ambizion gonfia di vento
il Lusso molle, e 1 Barbaro Ornamento:

132.venner questi Fantasmi, ed a man piene
su ’l bel viso d’Adon spruzzando stille
d’odorifere linfe, entro le vene
gl’infuser sottilissime faville.
Poi con tenaci e tenere catene,
ch’ordite avean di mille fiori e mille,
trasser legati il Giovane e la Diva
lá dove a l’Ozio in grembo Amor dormiva.

153.O fusse degli odor l’alta dolcezza
la quale il trasse a quel beato loco,
o pur che vinto alfin da la stanchezza
schermo cercasse da l’estivo foco,
quivi colui che l’Universo sprezza
e de l’altrui languir si prende gioco,
con un fastel di fior sotto la fronte
crasi addormentato a piè d’un fonte.

134.La pesante faretra e l’arco grave
sostiene un mirto, e ne fa scherzo al vento.
L’ali non move giá, ché ferme l’have
un sonno dolce, a lusingarlo intento.
Ma ’l sonno lieve, e ’I venticel soave
fan con moto talor lascivo e lento
vaneggiar, tremolar, qual onda in fiume,
le belle chiome, e le purpuree piume.