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123.Trecce di canne, e reti, e gelosie
a le ben larghe alèe tesson le coste,
e dagli erbai dividono le vie
compassate a misura, e ben composte,
le cui fabriche egregie e maestrie
la Dea del loco addita al suo bell’oste,
movendo seco per quel suolo i passi,
fatto a musaico di lucenti sassi.

124.Amor con meraviglie inusitate
semplice qui conserva il suo diletto,
perché pon ne le piante innamorate
ogni perfezzi’on senza difetto;
e con foglie piú spesse e piú odorate,
quando la rosa espone il bel concetto,
o candida, o purpurea, o damaschina,
nascer fa solo il fior senza la spina.

125.Ciò c’han di molle i morbidi Sabei,
gl’indi fecondi o gli Arabi felici,
ciò che produr ne sanno i colli Hiblei,
le piagge Hebalie, o l’Attiche pendici,
quanto mai ne nutriste orti Panchei,
prati d’Himetto, e voi campi Corici,
con stella favorevole e benigna
tutto in quegli orti accumulò Ciprigna.

126.Vi suda il Gatto Ethiope, e ben discosto
lascia di sua virtú traccia per l’aura,
né vi manca per tutto odor composto
di pasta ispana, o di mistura inaura.
Casia, Amaraco, Amomo, Aneto e Costo,
e Nardo e Timo ogni egro cor restaura.
Abrotano, Serpillo ed Helicriso,
e Citiso, e Sisimbro, e Fiordaliso.