Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/332


39.Ciò detto, per incognito sentiero
lá dove altrui vestigio il suol non serba,
ma serba il prato entro ’l suol grembo intero
intatto il fiore, inviolata l’erba,
colá dentro lo scòrge, ov’al Verziero
fa corona il gran muro alta e superba,
e di pietre sí lucide la tesse,
che tutto il bel Giardin si specchia in esse.

40.Per lungo tratto a guisa di corona
da ciascun fianco il bel Giardin si spande,
dove in ogni stagion Flora e Pomona
guidano danze, e trecciano ghirlande.
11 muro principal che l’imprigiona
tetto ricopre a meraviglia grande,
sostenuto da un ordine leggiadro
d’alte colonne, e compartito in quadro.

41.Da quattro Galerie per quattro grate,
che cancelli han d’òr fin, s’esce negli orti,
dove prendono ognor schiere beate
di Ninfe e di Pastor vari diporti,
e passando in piaceri un’aurea etate
fanno giochi tra lor di tante sorti,
quante suol forse celebrarne a pena
ne le vigilie sue la bella Siena.

42.Forman parte di lor, sedendo sotto
gran tribuna di fronde, un cerchio lieto,
e l’un’a l’altro sussurrando un motto
dentro l’orecchie taciturno e cheto,
de’ suoi chiusi pensier non interrotto
scopre a chi piú gli piace ogni secreto.
Con questa invenzion chieste e concesse
si patteggian d’Amor varie promesse.