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IL GIARDINO DEL PIACERE

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15.Potea ben la divina Onnipotenza
con quell’istesso suo benigno zelo
con cui pose ne l’uom tanta eccellenza,
donargli ancora incorrottibil velo;
e di quel puro fior di quinta essenza,
onde non misto è fabricato il Cielo,
come simile al Ciel la forma veste,
di materia comporlo anco celeste.

16.Ma però ch’egli a specolare è nato,
e convien ch’ogni specie in lui riluca,
e ch’ai chiaro intelletto, ond’è dotato,
i fantasmi sensibili conduca,
non devea d’altra tempra esser formato
che de l’elementar, ben che caduca,
per far di quanto intende e quanto sente
prima il senso capace, e poi la mente.

17.Di tutto il bel lavor, che con tant’arte
orna de l’uomo il magistero immenso,
sono i nervi istromenti, onde comparte
lo spirto ai membri il movimento e ’l senso.
Altri molli, altri duri, in ogni parte
ciascuno è sempre al proprio ufficio intenso.
Né può senz’essi alcuno atto esseguire
la facoltá del moto o del sentire.

18.Or tratti avante, e ne vedrai gli effetti,
e dirai ch’a ragion Vener si mosse
a far che ’l loco sacro a’ suoi diletti
de l’essempio del tutto essempio fosse.
Qui tacette Cillenio, e con tai detti
da lo stupore il Giovane riscosse,
che de l’Orto gioioso era in quel punto
giá nel primo sogliare entrato e giunto.