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192 l’innamoramento


159.Non superbisca ambizïoso il Sole
di trïonfar fra le minori stelle,
ch’ancor tu fra i ligustri e le vïole
scopri le pompe tue superbe e belle.
Tu sei con tue bellezze uniche e sole
splendor di queste piagge, egli di quelle.
Egli nel cerchio suo, tu nel tuo stelo,
tu Sole in terra, ed egli Rosa in Cielo.

160.E ben saran tra voi conformi voglie,
di te fia ’l Sole, e tu del Sole amante.
Ei de l’insegne tue, de le tue spoglie
l’Aurora vestirà nel suo levante.
Tu spiegherai ne’ crini e ne le foglie
la sua livrea dorata e fiammeggiante;
e per ritrarlo ed imitarlo a pieno
porterai sempre un picciol Sole in seno.

161.E perch’a me d’un tal servigio ancora
qualche grata mercé render s’aspetta,
tu sarai sol tra quanti fiori ha Flora
la favorita mia, la mia diletta.
E qual Donna più bella il mondo onora
io vo’ che tanto sol bella sia detta
quant’ornerà del tuo color vivace
e le gote, e le labra. — E qui si tace.

162.Il Palagio d’Amor ricco e pomposo
da quel bosco lontan non era guari,
ma di ciò che tenea nel grembo ascoso
degni già mai non fece occhi vulgari.
Non molto andàr, che di fin or squamosi
vider lampi vibrar fulgidi e chiari
il tetto, onde facea mirabilmente
l’edificio sublime ombra lucente.