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172 l’innamoramento


79.A piè gli siede, e studia attentamente
come la bella imago in sen si stampi.
In lui si specchia, ed a l’incendio ardente
tragge nov’ésca onde più forte avampi.
Ma de le stelle innecclissate e spente
suscitati veder vorrebbe i lampi;
e consumando va tra lieta e trista
in quel dolce spettacolo la vista.

80.Ben che ’l favor de’ rami ombrosi e densi
dal Sol difenda il Giovane che giace,
pur l’aria impressa di vapori accensi,
e ripercossa da l’estiva face,
e quel che lega dolcemente i sensi,
e sopisce i pensier, sonno tenace,
il volto insieme ed umidetto ed arso
di fiamme tutto e di sudor gli han sparso.

81.Onde la Dea pietosa, or de la vesta
il lembo, or un suo vel candido e lieve
in lui scotendo, a lusingar s’appresta
de la fronte e del crin l’ambra e la neve.
E mentre l’aria tepida e molesta
move, e scaccia il calor noioso e greve,
con l’aure vane a vaneggiar intesa
sfoga in sospir l’interna fiamma accesa.

82.— Aure o Aure — dicea — , vaghe e vezzose
peregrine de l’aria, Aure odorate,
voi che di questa selva in fra l’ombrose
cime sonore a stuol a stuol volate,
voi, cui de’ miei sospir l’aure amorose
doppian forza a le piume, Aure beate,
voi da l’estivo ingiurïoso ardore
deh difendete il nostro amato Amore