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158 l’innamoramento


23.Bionda testa, occhi azurri, e bruno ciglio,
bocca ridente e faccia ha dilicata,
né su la guancia, ove rosseggia il giglio,
spunta ancor la lanugine dorata.
Piume d’oro, di bianco, e di vermiglio
quinci e quindi su gli omeri dilata;
ed ha come Pavon le penne belle
tutte fregiate d’occhi di donzelle.

24.Molli d’ambrosia, e di rugiada ha sparte
le chiome e l’ali, e ’ngarzonisce a pena.
Bendato, e senza spoglie, il copre in parte
sol una fascia, che di cori è piena.
Arma la man con infallibil arte
d’arco, di stral, di face, e di catena.
L’accompagna in ogni atto il riso, il gioco,
e somiglia al color porpora e foco.

25.Corre ingordo a l’invito, e colmo un lembo
di fioretti e di fronde in prima coglie,
poi poggia in aria, e su ’l materno grembo
in colorita grandine lo scioglie;
ed ei nel molle ed odorato nembo
chiuso, e tra’ fiori involto e tra le foglie,
piover si lassa leggiermente, e sovra
la bellissima Dea posa e ricovra.

26.Tal di Donna real delizia e cura
picciolo can, che le sta sempre innanzi,
e de le dolci labra ha per ventura
di ricevere i baci e ber gli avanzi,
se con cenno o con cibo l’assecura
la bella man, che lo scacciò pur dianzi,
scote la coda, e saltellando riede
umilemente a rilambirle il piede.