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140 il palagio d’amore


151.Pur se ti cal di conquistarla, e vuoi
con un pomo mercar tanto diletto,
la ricompensa de’ servigi tuoi
fia di Donna sì bella il grembo e ’l letto.
Al primo incontro sol degli occhi suoi
farti di lei signore io ti prometto.
Farò ch’abbandonato il lido greco,
dovunque più vorrai, ne venga teco.

152.Là di Lacedemonia a l’alta reggia
tu te n’andrai per via spedita e corta.
Ingégnati sol tu ch’ella ti veggia,
lascia cura del resto a la tua scorta.
In tutto ciò ch’un tanto affar richeggia,
Amor fido ministro, io duce accorta,
co’ suoi compagni e con le serve mie
la verremo a dispor per mille vie».

153.Qui tacque, e fiamma de’ begli occhi uscìo
atta a mollir del Caucaso l’asprezza,
ond’egli ogni altro bel posto in oblio
a quell’incomparabile bellezza,
sforzato dal poter di quel gran Dio
ch’ogni cor vince, ogni riparo spezza,
baciato il pomo, e ’n lei le luci affisse,
reverente gliel porse, e così disse:

154.«O bella oltra le belle, o sovra quante
ha belle il Ciel bellissima Ciprigna;
foco gentil d’ogni felice amante,
madre d’ogni piacer, stella benigna;
sola ben degna a cui s’inchini avante
l’Invidia istessa perfida e maligna;
se null’altra beltà la vostra agguaglia,
ragion è ben, che sua ragion prevaglia.