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12 a maria de’ medici

nelle quali suole alle volte nobilmente essercitarsi, ma dopo le guerre, le quali con troppo dure distrazzioni l’incominciano ad occupare, abbia con benignità a gradire questo picciolo e povero dono presentato da un suo devoto, il quale appunto altro non è, che frutto di rozo intelletto, e miele composto di fiori poetici, quasi lieto e sicuro presagio de’ ricchi tributi, e de’ trionfali onori, che in più maturo tempo saranno al suo valore offerti? Farmi veramente la figura biforme di quel misterioso Semicavallo ben confacevole al mio suggetto, come molto espressiva delle due necessarie e principali condizioni del Principe, dinotando per la parte umana il reggimento della pace, e per la ferina l’amministrazione della guerra. La qual significanza si attende che debba perfettamente verificarsi in S.M., come degno figlio di sì gran padre, ed erede non meno delle paterne virtù, che de’ regni; la cui generosa indole precorre l’età, e vince l’altrui speranze. E già gli effetti ne fanno fede, poi che non così tosto prese in mano le redine dell’imperio, che stabilì per sempre la devozione ne’ popoli; e appena assunto al possesso dello scettro, gli fu commesso l’arbitrio del mondo. Egli è ben vero, che se il Centauro (come finge il medesimo Scrittore) per rendersi uguale alla statura del giovanetto, quando le dette cose nel grembo gli sporgeva, piegando le gambe dinanzi si chinava, chiunque volesse con dono conforme pareggiare gli eccelsi pregi di S.M., ch’ancor crescente si solleva a pensieri tanto sublimi, bisognerebbe per contrario, in vece d’abbassarsi, inalzar più tosto se stesso a quel grado d’eccellenza, che nella mia persona e nel mio ingegno manca del tutto. Per riparare adunque alla disconvenevolezza di cotale sproporzione, io mi sono ingegnato di ritrovare un mezo potente, e questo si è introdurre il mio dono per la porta del favore di V.M., anzi all’una e all’altra M. farlo commune, acciò che sì come ella è per tutti una fontana, anzi un Mare, onde scaturiscono agli altri l’acque della vena regia, così sia per me una miniera, onde passando quelle del mio tributario ruscello, piglino altro sapore e qualità, che non dispiaccia a gusto sì nobile. E sì come ella è fatta (si può dire) lo Spirito assistente del regno suo, avendolo tanto