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canto secondo 129


107.Faccian prima però di quanto han scorto,
testimoni del ver, fede a la bocca,
acciò che poi sentenzïando il torto
non s’abbia a dimostrar maligna o sciocca.
E s’è dever di giudicante accorto
a ciascun compartir ciò che gli tocca,
bella colei dichiara in fra le belle,
che di beltà sovrasta a l’altre stelle.

108.Poi che l’istesso dono a sé mi chiama,
il dritto il chiede, e la ragione il vole;
poi che del senno tuo la chiara fama
t’obliga ad esseguir quel ch’egli suole;
s’a quant’oggi da me si spera e brama
non corrisponderan le tue parole,
la giustizia dirò ch’ingiusta sia,
e che la verità dica bugia».

109.Vinto il Pastor da parolette tali,
e da tanta beltà legato e preso,
a que’ novi miracoli immortali
senza spirito o polso è tutto inteso.
Amor gli ha punto il cor di dolci strali,
e di dolci faville il petto acceso:
onde con sospirar profondo e rotto
geme, langue, stupisce, e non fa motto.

110.Paride, a che sospiri? o perché taci?
Dove bisogna men, più ti confondi.
Tu désti a l’altre due pegni efficaci
di tua promessa; a questa or che rispondi?
Sono i silenzii tuoi nunzii loquaci
d’effetti favorevoli e secondi:
dunque del tuo tacer s’appaghi e goda,
se di ciò la cagion le torna in loda.