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canto secondo 125


91.Ben volentier (se senza ingiuria altrui
così determinar fusse in mia mano)
concederei questo bel pomo a vui,
né dal dritto giudicio andrei lontano.
Ma mi convien (com’ammonito fui
dal facondo corrier del Re sovrano)
darlo a colei ch’a l’altre il pregio invola:
e voi scesa dal Ciel non siete sola».

92.L’orgogliosa moglier del gran Tonante
sì fatte lodi udir non si scompiacque,
e senza trïonfar già trïonfante
attese il fin di quel certame, e tacque
Ed ecco allor colei trattasi avante
che senza madre del gran Giove nacque,
d’onestà virginal sparsa le gote
chiede il pomo al Pastor con queste note:

93.«Tutti i mortali e gl’immortali in questo
sospetti a mio favor sarebbon forse.
Paride sol, ch’amico è de l’onesto,
e dal giusto e dal ver già mai non torse,
degno è d’ufficio tale, ed io ben resto
paga d’un tant’onor, che ’l Ciel gli porse,
poi che non so da cui più certo or io
mi potessi ottener quanto desio.

94.Tu, che lume cotanto hai ne la mente,
ed appregi valore e cortesia,
rivolgerai ne l’animo prudente
tutto ciò ch’io mi vaglia, e ciò ch’io sia:
ond’oggi crederò che facilmente
vincitrice farai la beltà mia,
quell’ossequio e quel dritto a me porgendo
che merito, che bramo, e che pretendo.