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linea dei cadaveri. La linea retta sintetizza, conclude ma purtroppo chiude ed esime! È il minor sforzo, la via più corta... Bastaaa! Il mio programma vince quello di Sant’Elia!

Allievi spaziali


Non è possibile! Carburatore assetato! Volante sbullonato! Magnete di cartone!

Fongo


Sant’Elia è insuperabile!

Ballamar


Tremendo vizio quello di passeggiare contenti all’ombra del già costruito!... Nulla d’insuperabile per chi vive in cielo! Ciò che ho sotto non è un piedistallo, ma un trampolino: non lo vedo, lo disprezzo e mi slancio.

Fongo


Nel vuoto!

Ballamar


Preferisco lo stile vuoto allo stile pieno salame. Ascoltate. Noi, architetti spaziali, dobbiamo rendere possibile l’alta vita simultanea veloce e sintetica senza monotonia, senza memoria e senza meschinerie. A ognuno ogni giorno un mestiere diverso e lo splendore di una varietà incessante di sogni realizzati.

Ammessa l’infinita costruibilità, ammessa una perfetta chimica nutritiva di stato, ammesso il lavoro manuale ridotto a 2 ore, ammessa l’immensa scelta dei nuovi materiali elastici, leggeri, forti e trasportabili, stabiliamo i seguenti principi:

1) la fragilità indispensabile degli edifici che devono perire perchè tutti i sogni dell’architettura possano realizzarsi;


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