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pupe. Certo, se sparisse ogni dibattito» sarei licenziato... Mi impegno a mantenere uno spirito di pace bellicosetta...
Imprecisi
Caro, caro, caro, ho bisogno di voi! Una discreta quantità d’ovatta. Mi farà un ribasso... Vede, mi credono innamorato delle... locomotive. In realtà amo le nuvole perché corrono senza rotaie... (Il mercante d’ovatta esce dalla portafinestra che dà sul passeggiatolo della stazione) Ma dov’è? Ora ricordo chi è questo mercante d’ovatta. E’ la seconda volta che viene qui. Entra ed esce misteriosamente...
Il liberatore d’orologi
con gesti lenti ritmati e voce asmatica cavernosa e filosofica, entrando:
Orologi? Orologi? Avete orologi ammalati? Ho le molle stanche.
Imprecisi
Si accomodi. Cosa desidera?
Il liberatore d’orologi
Sono il celebre liberatore di orologi. Lei guarda il mio vestito? Si, grigio, come il tempo. Quale poeta oserebbe parlare di tempo rosso o azzurro? Il tempo è grigio, per definizione. Il grigio non spaventa gli orologi! Poveri diavoli! Fanno una vita da schiavi. Dividere il tempo in ore, che fatica! E che responsabilità! Spesso la lama che affetta il tempo si smussa contro il banco, e si finisce per tagliare tre ore grasse a un avventore e tre ore magroline a un altro! Credetemi, bisogna redimere la classe degli orologi! Non possiamo più assistere allo strazio di questi condannati alla precisione! Pensate che sono quasi tutti ammalati di mal
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