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mo lacera il plenilunio e tutta la mandra, pecore e cani, si slancia in un polverone violento, passando tumultuosamente davanti alla breccia, sotto il carrello.

Voci

disperate:

La laaava! La laaaaava!

In contrasto con questa fuga velocissima sale il passo ritmato e lentissimo di una processione di donne e bambini che circonda la baita.

Canto

grave e lamentoso:

Sant’Egidio! Sant’Egidio! Sant’Egidio!

Il dottore

rientrando seguito da due mulattieri:

Ecco la neve. Ma bisogna fuggire subito. La lava avanza presto. E’ vicina. 50 metri. Non di più.

Il mulattiere

Signore, siamo in quattro. Possiamo sollevare la signora e portarla giù; poi caricarla sul mulo.

Mario

mentre dispone col dottore i pezzi di neve sul corpo di Eugenia assopita:

Non è possibile. Ci morrebbe fra le braccia.


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