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da un tramonto gravido di aeroplani bombardanti. Nulla, nulla può essere paragonato al mio dolore, unica preziosissima essenza estratta dalla mia carne!

Me la ribevo! Me la ribevo urlando come un cane succhiato dalla luna! Se il mio dolore straripasse ne colorerei per sempre di rosso gli oceani verdi e tutti gli anemici della terra e le nevi del polo e tutti i pallori dei vili e tutti i candori delle vergini. Tu godi di morire nel bianco! Non voglio! Ti accenderò. Ecco... Ecco! Anche tu.

Buio. Appare sulla scena, nel proiettore rosso, Eugenia. Si spegne il proiettore. Buio. Piena luce sulla scena precedente.

Gli studenti

La vittoria al poeta Serena!

Serena

Non accetto il premio. Il mio poema non è terminato. Occorre la chiusa potente e travolgente. Ho bisogno di una nuova parola rossa calda degna di lei! Non so trovarla. Trovatela voi, studenti! (Lungo silenzio).

Eugenia

scattando:

Amore!

Serena

Ma è una parola vecchia, stravecchia!

Eugenia

Bisogna ringiovanirla.


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