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poi con slancio nel buio stridendo prende in giro i caseggiati come il mare notturno prende in giro le isole.

Rallenta. La zuffa sembra quasi immobile nella sua frenesia di stantuffi impazziti. Ma l’uomo taciturno ha già aperto lo sportello, si volta fulmineo, e giù nella folla fra urla e urtoni. Giù per la scala dell’elevated, rovesciando donne e marmaglia.

Alt. Un poliziotto enorme lo riceve e stringe nelle braccia:

— What is the matter with you?

Sopraggiungono al galoppo, gambe al vento e pugni tesi, i tre marinai insanguinati.

— Look at my lips!

E mostra le sue labbra spaccate.

— Look at my eyes!

E mostra il suo occhio pesto.

I tre raccontano con precisione tutta la storia della rissa. Il poliziotto li ascolta in silenzio, grave, poi scoppiando in ingiurie e bastonate sui marinai:

— Godam! Godam! Godami!

Uno dei marinai risponde con un pugno nel petto al poliziotto. Questo para il colpo. I marinai fuggono inseguiti, sbatacchiandosi fra tram e carrozze. Ma la strada è sbarrata da un’automobile che parte. Uno dei marinai apre lo sportello, e come un lampo dentro tutti e tre. Via!

Capirete, cari sposini miei, che non è il caso di maledire il destino. Lo dovevate prevedere. Quell’automobile era preparata per voi dal caso. Vi sono magnetismi imposti dalle Forze cosmiche che

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