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— You have provoked me!

— I dont understand. Why? Have I not payed my ticket like you?

— Yes, but you refuse my company.

Poi il marinaio si alza e voltandosi verso l’uomo taciturno lo squadra con calma dicendogli:

— You are of the same size — (dovete avere il mio peso) e scaglia un pugno formidabile all’uomo taciturno.

Pronto scattando in piedi il taciturno ha parato il colpo e risponde con un altro nel naso del marinaio.

Il secondo marinaio si avventa. Altro pugno nella bocca che sanguina. Terzo marinaio e terzo pugno decisivo nello stomaco.

Arruffio. Lo scompartimento diventa una gabbia di belve in rissa. Tu e la tua signora raggomitolati nell’angolo cercate di annullare ogni vostra sporgenza per evitare di essere arraffati nel vortice dei cazzotti e per... rimanere soli!

Il taciturno ha la giacca lacerata, ma tiene ferma la mano sinistra sul portafoglio mentre balza con calci e morsi, sparando di istante in istante spaventosi pugni col braccio destro. Questo ultimo colpo è così forte che piallando atrocemente il naso e gli occhi a uno dei marinai colpisce il cristallo..

La sua mano sanguina. Doccia di rosso e pioggia che irrompe mentre il treno già veloce sembra frenetizzare la sua corsa sull’Elevated, infilzando — schidione diabolico — piazze, tetti, finestre, terrazze. Zuffa di aquile in una bufera altissima.

I tre marinai si accaniscono contro l’uomo taciturno senza domarlo. Lotta di aviatori nella

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