Pagina:Marinetti - Scatole d'amore in conserva, 1927.djvu/60



E Abdul comparve dietro la siepe. Aveva un profilo ardito e severo; un gran manto di lana bianca gli si drappeggiava sul petto: il suo gesto era solenne, il suo aspetto era ad un tempo signorile e zingaresco. I due fratelli ebbero fra loro un lungo colloquio sottovoce, nel quale non potei distinguere altro che il nome di Fatma, ripetuto parecchie volte.


EE

Sir Ward mi aveva parlato molto di Fatma’ la più bella donna di tutto l’Oriente, e anche mi aveva parlato del marito di lei, Mustapha el Bahr, cacciatore provetto, condannato dalla miseria e dalla gelosia ad esercitare il triste mestiere di bardotto delle dahabich del Nilo. Era costui, dicevasi, un nemico implacabile di Mohamed, per certe vecchie storie che ho dimenticate. Salutammo Abdul, e ci rimettemmo in cammino per la strada divenuta sabbiosa attraverso la campagna desolata. Una carcassa di cammello si putrefaceva all’aperto. Verso le sei, giungemmo a un gruppo di palme, sulla spiaggia. Il mare color d’ardesia, si colorava di rosa, gradatamente. Seduti sui nostri seggiolini pieghevoli, a dieci metri uno dall’altro, aspettammo, con l’intesa comune di sparare soltanto verso il mare, d’onde stavano per venire le quaglie. Mohamed, con le gambe incrociate nella sab-

58