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— Oh! alzate la vostra veste ancora! ancora! Lasciatemi accarezzare la vostra pelle di seta! Così avrete sei belle bestie...

Suor Bernardina, distratta, alzava gradualmente la veste sulle sue belle cosce, sempre più in alto, mentre i porci facevano funzionare rumorosamente le pompe dei loro grugni, prosciugando un rigagnolo di rigovernatura.

— Come siete gentile, buona suora! Se mi permettete di fare un piccolo giuoco che io conosco, vi darò pure questa bella troia, cosicché il numero dei vostri porci raddoppierà l’anno prossimo.

— Volentieri! — rispose la suora, ansando, con le gote in fiamma.

Subito il mercante prese fra le braccia Bernardina, le fece piegare i ginocchi e la coricò per terra sì lestamente, che ella non ebbe il tempo nè la forza di dare un sol grido.

Quando il mercante si rialzò, la suora aveva dimenticato i suoi porci, ma certo non rimpiangeva la violenza subita, poiché si mise a rassettare con le mani la sua veste bianca spiegazzata.

— Bel mercante, sei stato troppo generoso con me! Ti rendo un porco per compensarti, ma ricomincia presto ciò che hai fatto or ora.

Il mercante obbedì prontamente.

— Ti rendo un altro porco — sospirava Bernardina — ma ricomincia!... Ancora una volta! Avrai gli ultimi due, e pure la troia!... Ti supplico, per pietà, ripeti un giuoco sì dolce!

Il mercante tenne duro, per ricomprare tutti i suoi porci, e fu con la gioia della liberazione che

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