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Voi correte sulla spiaggia di fuoco degli astri,
inseguite gli infiniti, varcate le porte
dell’Etere dai pilastri di nubi,
e, splendido, sorgete nell’ignoto.

I vostri nervi sono le penne delle vostre Ali;
fili sottili, essi vi legano al cielo,
e nell’Arpa
s’intrecciano i sospiri dello Zeffiro
e il Vento furibondo.

Pazzo, malato del Sublime,
salpate per le Americhe delle Nuvole;
Pazzo Visionario e Saggio
della Saggezza e della Visione degli Evi,
voi che non conoscete il Martello nè la Lima,
e che scrosciate come una cascata fremente
che canta e culla i Giunchi e la Mente,
voi, che nell’Abisso
gettate l’enorme rumore di una liquida cetra,
le cui corde cadono dall’alto,
voi saluto dalle falde della vostra Vetta.

Tre nazioni hanno in voi un Ospite presente; l’Egitto, con la sua luce danzante ed il suo deserto,
l’Italia soave con le sue Musiche,
la Francia col suo Ardore di rivolta e di sangue:
e voi siete così la bella Trilogia
di tre Forze che pongono in voi la loro energia;
e voi siete segnato dal marchio del Sole,
che, come uno Sparviero sceso dal vostro Cranio,
vi fruga nel cervello col suo becco vermiglio
e dà il suo slancio di volo alla vostra Fronte

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