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renze sulla poesia francese, da Baudelaire ai futuristi francesi, al Convegno di Milano.

Il 23 novembre 1924 Primo Congresso Futurista a Milano. I patrioti di tutta Italia mi tributano solenni onoranze nazionali e mi offrono la più grande bandiera italiana (360 mq.) che viene issata nell’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele di Milano.

Benito Mussolini aderisce con questo telegramma:

«Considerami presente adunata futurista che sintetizza 20 anni di grandi battaglie artistiche politiche spesso consacrate col sangue. Congresso deve essere punto di partenza, non punto di arrivo. Credi mia cordiale amicizia e ammirazione».

Mussolini.


Il I° marzo 1925, nel Cabaret del Diavolo di Roma, Mario Carli e Settimelli, direttori dell'Impero, mi offrirono un grande banchetto. Parlarono l’on. Giunta e l’on. Orano inneggiando a Marinetti primo interventista e al Futurismo preparatore del Fascismo. Rispondo propugnando l’educazione guerriera della gioventù e la preparazione della guerra. Dico: «Vi sono in Italia forze che osteggiano la nostra idea imperiale, combattiamole, non dimenticando però fra queste la più segreta e la più antitaliana: il Vaticano!» Questa frase applauditissima suscita uragani di polemiche nella stampa.

Benito Mussolini aderisce al banchetto con questo telegramma:

«Sono dolente di non poter intervenire al banchetto offerto a F. T. Marinetti. Ma desidero che


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