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Alla ribalta del Teatro Alfieri di Torino difendo il dramma: La donna è mobile, ingiuriando i miei fischiatori. Serate futuriste con Boccioni, Palazzeschi, Russolo, Carrà, Mazza, Altomare, Folgore, Balla, Jannelli, Cangiullo. Violente manifestazioni di disprezzo ai pubblici sistematicamente ostili ad ogni novità. Risse e arresti.
La traduzione italiana del mio Mafarka le Futuriste, romanzo che aveva ottenuto a Parigi un grande successo, fu sequestrata, processata e assolta clamorosamente in virtù delle difese di Luigi Capuana, di Barzilai, di Cappa e di Sarfatti, ma poi fu condannata in Appello e in Cassazione.
Corrispondente di guerra di giornali francesi a Tripoli e all’assedio di Adrianopoli, vi inventai le Parole in Libertà, che ora trionfano fra i giovani spregiudicati e influenzano gran parte dei prosatori contemporanei e i migliori giornalisti. Nasce dalle parole in libertà il nuovo stile moderno, ultraveloce, balzante, simultaneo, elettrico, espressione diretta della nuova vita.
A Londra, nel corso di una mia conferenza, ingiurio e sfido il giornalista irlandese Mac Cullag (noto denigratore dell’esercito italiano) presente nella sala.
Centinaia di serate futuriste. La pittura mondiale influenzata dal dinamismo plastico creato dai miei amici Boccioni, Russolo, Carrà, Balla, Severini. Con Russolo, inventore dell’arte dei rumori, al Coliseum di Londra, dodici concerti d’intonarumori approvati e seriamente discussi. A Berlino, a Bruxelles, a Parigi, ad Amsterdam, centinaia di esposizioni di pittura futurista. Sono ricevuto come
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