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atto secondo | 79 |
insulta la religione dei nostri stomachi!... A morte!...
RE BALDORIA
sonnecchiando:
Sì! Sì!... Uno schidione per infilzarlo!... È un empio!
Si riaddormenta.
L’IDIOTA
continuando impassibile: Noi siamo pochi, eletti fra gli eletti; siamo Santi, ritti sulle cime del mondo, e comunichiamo fra noi per mezzo dei nostri pensieri, che vivono immortali! (Dopo una pausa) O mia cetra!... Gònfiati di ebbrezza sonora, e canta come una volta!... Balza innanzi, irrigidendo i tuoi muscoli d’oro, vibranti di desiderio...; balza innanzi, in alto, lontano, assai lontano, e ricadi sui piedi giunti de’ tuoi accordi! Oh! ch’io possa veder passare la tua chioma scintillante di melodie attraverso le nubi, sulla vetta ideale del mondo, tra la folla delle stelle accorse in tumulto per udirti!...
FAMONE.
T’impongo di tacere!... Citrulli! Atterrate l’albero, e trucidate codesto stomaco infracidito... (Gli Affamati si scagliano contro l’albero, che trema, ma non cade) Prendi questo!...
Gli scaglia una scodella che lo colpisce alla fronte e lo insanguina.
L’IDIOTA
brandendo alto il suo troncone di spada:
Con questa spada, soltanto con questa spada... che non è nemmeno una spada... che non è più