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atto secondo 63

incidono col cader delle stelle. Le vetriate fiammeggiano sempre più) Io ti adoro, mammina mia, lo sai... Ma adoro ancor più te, o becchino che un giorno mi seppellirai!

Mentre l’Idiota si allontana, si scorge una piccola fiamma scivolar giù dai merli, seguendo la scala esterna che scende a zig-zag lungo la muraglia della torre maggiore del castello. Un cuoco, avvolto il capo in un grembiale bianco, s’avanza verso la ribalta, facendo oscillare una lanterna al disopra dei dormenti:

SOFFIONE.

Vermicello!... Vermicello! Svegliati!

VERMICELLO

sussultando:

Eccomi! Tutto va male... Malissimo, anzi!... Famone parlò ieri sera ai Citrulli in rivolta, sulla Piazza degli Olii!... Essi sono furibondi contro di voi!... Vogliono sforzar la porta del castello, e massacrarvi!... È già troppo l’avere aspettato per otto giorni! Dicono tutti che voi li avete traditi!

SOFFIONE.

Sacr...! Come fare?... Bisogna calmarli!... Fra poche ore, il Banchetto sarà pronto! Guarda! (Indica le vetrate fiammeggianti) Sono i forni! Devi dire a tutti che io sto sorvegliando la cottura di ventimila vitelli!

VERMICELLO.

Non mi avete portato nulla?

Presso di lui, Anitroccolo e Crostino si destano e si sollevano.