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62 | re baldoria |
L’IDIOTA
entra da sinistra esaminando dei sassi che trae di tasca ad uno ad uno
I Citrulli chiamano queste cose Meteore o Bolidi... Sono briciole di pane siderale!... Ah! quante stelle cadenti, nel cielo!... Le vecchierelle dicono che ogni desiderio formulato mentre una stella cade... Ci credo.. Anzi, voglio provare (In attesa, rivolta al cielo la faccia) Eccone una! Ah! com’è grande e luminosa! (Si ode il grido dei guatteri in vedetta: «Sauce Tartare.... Tartare!» Desidero una donna che sappia sorridere e piangere senza orgoglio e senza smorfie.. con la vaporosa delicatezza di un paesaggio primaverile... Una donna la cui chioma vibri, alla carezza, come le corde di una cetra!... Ebbene?... Dov’è?... Non vedo donna alcuna! Desideriamo ancora!... Ah! (Una seconda stella cadente solca il cielo)... Desidero con tutte le mie viscere di rivedere una volta ancora la mia povera mamma... (Pensoso, chino il capo) per inginocchiarmi davanti a lei e baciare le sue pallide mani per l’eternità... Mamma! Mamma!... Mamma mia, sì buona e si triste... dove sei?... Oh! dimmi se sei felice, finalmente!... L’hai avuto, il paradiso che meritasti? (Una terza stella cadente) Oh! stella! Bella stella cadente! Vorrei che tu mi fulminassi... che tu mi ardessi il cuore!... Voglio morire! (Una voce lontana grida ancora: a Sauce Tartare... Tar...tare!») Voglio morire, per riveder mia madre! Darei il mio sangue, darei tutta un’eternità felice, per una carezza di mia madre!... (L’Idiota si allontana lentamente. I corpi addormentati si contorcono, in preda agl’incubi, e i loro sussulti co-