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atto primo 53

MASTICAFIELE

burbero:

Prendi, ti dico... Prendi il coltello!

Tutti gli altri: sottocuochi, cortigiani, valletti, portatori di spiedi, ecc., si dispongono a destra e a sinistra, sui gradini del trono. Il trono è appoggiato a una grande quercia, di sbieco, sul margine del viale, a sinistra. Il palco è disposto in modo da non nascondere la scalea del castello che forma lo sfondo della scena. I vassalli entrano a due a due, barcollando sui loro grandi cavalli arrembati per la stanchezza e ischeletriti dalla fame. I loro corpi scarni e curvi ballonzolano sulle grandi selle, cedendo al peso delle enormi corazze in forma di paiuoli. I cavalli sfiancati, hanno attraverso l’addome un semicerchio sanguinolento, impresso dagli speroni. Sogliola, voltando la propria cavalcalura verso i gradini del trono, prorompe in tonanti e furiose esclamazioni che a poco a poco flauteggiano in un rantolo d’agonizzante.

SOGLIOLA.

Onore e gloria alla Maestà di Re Baldoria, Budello sacro del mondo, Intestino degl’Intestini, grande Stomaco del regno dei Citrulli! (La stanchezza gli fa abbassare gradualmente la voce, ed egli deve aggrapparsi alla criniera del cavallo per non cadere). Oh! sire! Dateci da mangiare!... Dateci da mangiare, per pietà!

Mentre parla Sogliola, gli altri vassalli, entrati in scena, si dispongono a destra e a sinistra del trono, piegando sui cavalli, al collo dei quali si aggrappano, per rimanere in sella. L’ansimar sibilante degli uomini e dei ronzini accompagna il crescendo violento e l’agonizzare sospiroso della voce di Sogliola.