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253 atto quarto

«Guai al primo che vuole obbedire!...». Tuttavia non posso dirvi: «Guai a chi vuol comandare!...» Dunque, che tutti i vostri desideri ingordi e feroci si scateniino e s’uccidano l’un l’altro! È inevitabile e fatale!... E, sappiatelo bene... se uno di voi, riprendendo fiato nei vortici della rossa carneficina, sentisse nascere in se una fervida ammirazione per un guerriero prode più d’ogni altro, aureolato di forza e di coraggio... s’affretti, colui, a dilaniarsi il petto... a strapparsi il cuore di cane schiavo e a schiacciarlo coi propri piedi!... In verità vi dico che quando vi sarete lungamente e rabbiosamente azzuffati con ferocia, intorno alle piramidali ricchezze del mondo, falciando le legioni dei vostri nemici, come papaveri... battendo e torcendo formidabili guerrieri, come panni bagnati, vi fermerete ad un tratto, senza piìi lena, come lavandaie stanche dopo lungo lavoro!

Nel rosso bucato d’un campo di battaglia dal quale vaporerà la morte, sotto un sole africano... voi, seduti su cumoli d’oro, riposerete alfine le aperte mani insanguinate sulle vostre coscie fasciate di bronzo!... E, guardandovi in fondo agli occhi, sentirete scorrere ad un tratto nelle vostre vene infantili il latte pacifero della giustizia e dell’eguaglianza!... Oh! ridiamo di cuore!.. Sì! Ve lo concedo: Abbasso i Re! abbasso le leggi feroci!... Viva la bonaria Anarchia, nel sonno delle possenti digestioni... nella stanchezza e nella nausea del mordere!... La Libertà?... Essa è inafferrabile, poiché ha l’elastica ampiezza del vostro desiderio sempre crescente... come l’orizzonte ha l’ampiezza dei vostri sguardi aperti a ventaglio!...