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FRA TRIPPA

Nunc introibo!

Si vede intanto, dietro la tavola, l’andirivieni dei Vassalli e dei Valletti, che aprono e richiudono rapidamente la finestra, per gettare negli Stagni del Passato i cadaveri dei Citrulli.

SOGLIOLA

s’avanza lento lento verso la finestra, portando fra le braccia il corpo sgonfiato di Famone.

Com’è pesante!... E come puzza!... Ahi! Ahi!... Mi caccia l’unghie nel collo!... Sono vendicativi, i morti!...

Due valletti aprono la finestra... Sogliola lancia fuori Faraone, indi s’affaccia, fra le vetriere semiaperte, per seguirlo collo sguardo nella sua caduta.

Ah! che tuffo!... La corrente lo fa girare su so stesso... Ecco: ora affonda... (Chiude la finestra) Arrivederci, Famone!...

FRA TRIPPA

continuando il suo discorso:

Io, vedete, ho mangiato molto più, poc’anzi, (Gli urli delle ferie l’interrompono di nuovo) molto più di codesto spregevolissimo Famone!... Vedevo, in sogno, i corpi dei volatili ammonticchiarsi nelle sale del mio stomaco, a tale altezza che i battenti delle porte gastriche non potevano più girare sui loro cardini!... Ma bisogna sapere aprire a tempo le valvole del proprio intestino... specialmente quando lo stomaco è stanco per un lungo digiuno, o troppo dilatato dai gas della retorica...