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LA VOCE DI UN DIVORATO

lontana e velata:

Ah! Pietà!... Aiuto... Baldoria!... Aiuto!...

LA VOCE DI UN CONVITATO

rauca, catarrosa, mozzata, a tratti, da singhiozzi violenti che terminano in gorgoglii sibilanti

Soffro!... Muoio!... Mi scoppia il ventre!... Che nausea!...

FAMONE

coi sussulti e le contorsioni di un avvelenato:

Ahi!... No! no!... Basta!... Finiscila!... Taci!...(Sforzandosi di sghignazzare, durante una breve tregua dei suoi dolori) Taci Baldoria!... Quando la finirà di borbottarmi nella pancia... questo maledetto re!... Sta fermo, suvvia!.. Dormi, o almeno sta zitto!... Canaglia!... Ahi!... Bada!... Ti affogherò con un torrente di vino!... Ahi!

LA VOCE DI RE BALDORIA

lamentevole e flautata, crescendo a poco a poco:

Fra Trippa!... Soccorso!... I miei schiavi... Dove sono!... La mia lettiga?... Dammi la mano!... Ah! i coccodrilli!... I miei cammelli... Le rive del Nilo!..

FAMONE

battendosi il ventre coi pugni:

No!... Taci!... Finirò davvero coll’affogarti in un fiume di vino!... Questo è il centesimo boc-