Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/196

184 re baldoria

cacciato loro sotto il naso il cadavere di Pancotto, ma essi non ne hanno voluto! (Rabbrividendo) Ah! come mi turba, quella fiamma diabolica che gesticola dietro di me!

ALKAMAH.

con una voce cupa e monotona, che sembra strappar singulti alla cetra:

Rallègrati! Rallègrati,
poiché il tuo cuore migrante è ormai salvo!...

Allo svolto della vecchiaia.
Notti giganti e livide ci aspettano;
Notti che ci sbarran la via,
aderte e ostili sulle nostre angoscie,
come scogliere immani lavate da ràbidi lampi
in una folta bruma che la bufera squarcia!

Notti tranquille avrai!
Rallegrati! Oramai

Altre Notti, focose e sussultanti.
Notti guerriere, sempre in arcioni, con la spada in pugno
e lo stocco tra i denti,
galoppano sui lividi giacigli
dei nostri corpi che gemon calpesti...

Altre ci serran tenebrosamente
tra le frigide braccia,
aspre Notti voraci e sitibonde
che ci trafiggon l’ossa
con le punte dei lor seni di ghiaccio!
Notti che fanno brillare e tinnire
le loro curve risate d’argento,
simili a scimitarre che percuotano
la porta d’un maniero abbandonato.

Rallègrati! Oramai
Notti tranquille avrai!