Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/184

172 re baldoria

l’Idiota si sbellica dalle risa entro la sua pancia, lanciando al cielo le sue strofe d’amore, su pel camino del suo esofago! Fra Trippa! guardai.... guarda Anitroccolo, che è ubbriaco di poesia!... Ah!...

ANITROCCOLO.

La testa mi pesa, e ho la gola appestata!... Aprite! Aprite le finestre!...

SALAME

arrestandolo con forza:

Non seccarci!... Le finestre devono rimaner chiuse!

ANITROCCOLO

singhiozzando:

Oh! Chi mi ridarà la mia voce d’oro, che, sola, bastava a piegare verso di me, dai veroni, le languide castellane tutte intrise di chiaro di luna? E le mie strofe d’amore che cullavano mollemente le cocenti insonnie delle vergini divine? Oh! il fulgore stellare del loro sorriso, nelle tenebre burrascose dell’alcova!... tu, lieve fantasma che scivoli su gli Stagni!... Sappi, maravigliosa dama verde, che io amo il tuo elegante corpo di bruma e il tuo viso estenuato!... E, t’imploro, portami via, lontano di qui, fra le tue braccia!...

SALAME.

Non aprirai!

Ad un tratto, le imposte si schiudono lentissimamente, come spinte da una mano invisibile e furtiva.

È il vento!... Anguilla! Affrettati a sprangare quella maledetta finestra!...