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suoi dolori di stomaco, sorride orgogliosamente) Che boccone!... Pensate che ho in pancia tutta l’intelligenza e tutta l’autorità del mondo!... Un bel cranio, in verità!... È enorme!... Ahi!... Ahi!... Mi sembra d’essere per partorire un regno!... Ma come lo partorirò?... Non riesco a digerirlo!... Bisognerà ch’io lo vomiti!... Ah! no! Sarebbe peccato!... (Si assopisce borbottando) La peste... Il regno dei Ba... Baccelloni!... L’elisir.. Soffione... La peste!

ALKAMAH

chinandosi sulla tavola e ti rande per la manica Anguilla:

Ascolta... Ascolta!... La sento venire!... È lì.. è lì fuori, Santa Putredine!... S’avanza scivolando fra i giunchi... Fruga sotto le finestre!... Fra poco... romperà i vetri... e tu vedrai comparire la sua testa che ciondola, camusa e verdastra...

In questo momento si vedo passare fra il braciere e la tavola una enorme e tozza figura, che inciampa, casca e si rialza in mezzo ai cadaveri dei Guatteri, di Mazzapicchio e di Balena. È Anitroccolo, che si sforza di giungere alla finestra.

ANITROCCOLO.

Dov’è il cielo?... (Con la voce di un uomo che deliri) Dove sono le mie dilettissime stelle?...

ANGUILLA.

Ah! ah! Anitroccolo è impazzito!... Parla con la voce dell’Idiota, perchè l’ha divorato poc’anzi!... I poeti, mio caro Anitroccolo, sono veramente troppo irrequieti!... Scommetta che ora