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156 | re baldoria |
di servirvi le meravigliose conserve di carni reali e principesche!
Quattro servi escono lentamente dalla cucina, recando sulle spalle un lungo bagno d’oro massiccio, che ha la forma di un sarcofago e da cui esalano un odore acidulo e dei vapori azzurrognoli. In quei vapori turbinano grosse mosche verdi, simili a viventi smeraldi. Nella profondità delle cucine illuminate si vedono oscillare altri bagni d’oro, meno belli del primo, sulle spalle di altri servi, invisibili.
Olà! Servi! Picchiate sui paiuoli! Sbatacchiate coperchi e casseruole!
ANGUILLA.
È inutile, amico Soffione... Ascolta...
L’uno dopo l’altro, con intervalli brevissimi, tre lampi acciecanti incendiano il refettorio. La folgore scoppia in lontananza, con un terribile rumore che si ripercuote interminabilmente nei sotterranei del castello.
FRA TRIPPA
battendosi il ventre:
Santa Putredine! Scordati di noi!
PAPPONE
acchiappando le mosche verdi col proprio cappello:
Scòrdati di noi!.. (Rivolgendosi a coloro che occupano la parte più lontana della tavola) Silenzio!... Stomachi inodori!...
SOFFIONE
alzando la voce:
Citrulli amatissimi! Eccovi anzitutto della carne reale in istufato!... È il corpo augusto di Re Bal-