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MAZZAPICCHIO.

Poi, non sentii più che del buio e del vuoto, fra le mie dita contratte... L’uragano era cessato. Nel silenzio, udii un rumore di passi pesantissimi, che scendevano zoppicando la scala di legno della taverna... Passi d’elefante!...

FRA TRIPPA.

Perbacco!... Potete vantarvi d’esser stato fortunato!...

ANGUILLA.

Son terribili, infatti, quelle maledette maltesi!...

MAZZAPICCHIO.

Da quel giorno, mi sento invincibile!... (Balena grugnisce ironicamente, lanciando occhiate sprezzanti a Mazzapicchio, che alza la voce, con insolenza e superbia) Dopo tutto, i morti... sono coloro che si rassegnano a morire!... (Fissando Balena) Io, voglio mangiare tre volte più degli altri!.. Quando la mia pancia è gonfiata da un copioso pranzo...

ANGUILLA

accarezzando amabilmente la pancia a Mazziapicchio:... come una vela dal vento...

Voga, marinaio!... Ed è delizioso, il porto delle buone digestioni!

MAZZAPICCHIO

trattiene presso di sé, con un gesto imperioso, i servi che passano portando un gran vitello fumante su una barella. Poi alzandosi da tavola, respinge a gomitate Vermicello e Crostino e s’impadronisce di tre grandi fette d’arrosto.