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FRA TRIPPA.

... E intanto, i carri in cammino per le strade buie si smarrivano, in fondo alle valli paludose, andando verso quei rombi inesplicabili!.. Voi sapete tutti, Citrulli, come i Romani adorassero nel Deus Crepitus una divinità sublime, nutrita di fave dal culto dei credenti, la quale ebbe in tutta l’antichità una potenza pari a quella di Giove tonante!...

ANGUILLA

bevendo, ridendo e romoreggiando:

Salve, Deus Crepitus!...

FRA TRIPPA.

Ma io, per non smarrirmi, mi turo le orecchie e colgo a volo una storia istruttiva quanto maravigliosa, della quale esprimerò poi tutto il sugo morale!..

Era l’epoca, quella, delle colossali indigestioni, divenute leggendarie, che scoppiavano, come uragani di felicità, specialmente nei ricchi monasteri. Fra tutti i più formidabili ghiottoni che illustrarono quella santa età, l’abate Gozzoviglia, priore dei frati Mangioni, si distinse per un’impresa che è rimasta nella storia... Ve la racconterò... Sappiate dunque che quell’abate, messosi a tavola una notte di Natale, mangiò per quaranta giorni e quaranta notti — dormendo e ruminando col naso nel piatto, per qualche ora soltanto, e bevendo come la gobba di un domedario — finchè venne la festa di San Biagio, il qual santo — miracolo inaudito — gli trovò asciutta la gola!

Fu un’indigestione prodigiosa, che tutti i cro-