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FRA TRIPPA

ritto su uno sgabello:

Te Deum laudamus... (Borbotta distrattamente il resto della preghiera) Deo gratias!...

GLI AFFAMATI

con urli prolungati:

Amen!...

FRA TRIPPA

battendosi il ventre con compunzione:

Santa Putredine, scòrdati di noi!

GLI AFFAMATI

ridiventando seriî:

... Scòrdati di noi!

MAZZAPICCHIO

facendosi largo fra gli Affamati si avvicina alla tavola e s’impadronisce de posto d’onore. Egli aggrotta le folte so sopracciglia, gonfiando le gote infiammate a sua bocca, larga e tumida, si torce in una smorfia di feroce golosità:

Noi siamo i più intrepidi mangiatori del Regno dei Citrulli! Noi siamo stomachi eletti! Dunque, accomodiamoci qui, presso le cucine! (Siede pesantemente su uno sgabello che si spezza sotto di lui) Corpo di mille pentoloni mal forbiti! (Aggrappandosi alla tavola) Per me, ci vuole quel seggiolone!

Afferra il seggiolone monumentale dell’astrologo Turchino, lo porta al posto che ha scelto e lo occupa orgoglioso mente con la gran mole del sub corpo.

FRA TRIPPA.

Amen! Amen dico vobis... Quel trono è veramente degno di voi.