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atto secondo 105

vettovaglie! Questo non è possibile... ma supponiamolo!...

FAMONE.

Voi... voi, sareste immolati, se un simile caso si verificasse!... Noi aspettiamo tutto dall’ avenire, e nulla vogliamo del fetido passato!

SOFFIONE.

In nome dei Guatteri, io vi consiglio di porre in salamoia il Re, i Vassalli, i Ministri e i loro seguiti, componendoli nei loro bagni d’oro massiccio, riempiti di aceto... Sarà soltanto per previdenza, poiché avrete tutti di che rimpinzarvi sontuosamente! Ve lo giuro sul nostro onore; ve lo giuro sulle mie coscie, che offro anticipatamente a chi non riuscirà a satollarsi!

GLI AFFAMATI.

Bravo! Bene!... Approviamo la salamoia del Re, dei Vassalli e dei Ministri!... È una saggia idea!... I Guatteri sono prudenti e magnanimi...

ANGUILLA.

Soffione non ha torto, di voler seppellire Re Baldoria nei nosiri stomachi!... Come avrebbe potuto sognare quel gran Re, un più glorioso sepolcro?

I tre Guatteri scambiano fra loro dei cenni, e tosto i servi di cucina escono dal Castello e si dirigono a due a due verso il palco. Poi, dispongono con cura tutti i cadaveri su barelle di rami e di fronde e li trasportano entro il castello, dalla porta centrale, che si richiude pesantemente alle loro spalle. Famone li segua correndo, per entrare con loro ma è respinto dai Vassalli, e lo si vede tempestare furiosamente sulla gradinata, urlando di rabbia e agitando i pugni.