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Udite questo rumor di coltelli?... E’ un segnale!.. I Guatteri vogliono parlamentare! Finalmente ci chiamano!

Soffione, Torta e Béchamel appariscono uno dopo l’altro fra i merli di zucchero del Castello. Hanno ampi grembiali di amoerro bianco, nivei e monumentali berretti da cuoco, e stando ritti ed immobili brandiscono le loro emblematiche casseruole d’oro dal manico lunghissimo.

GLI AFFAMATI.

Ah!... Ah!...

Emettono un urlo di gioia ammirativa, che si prolunga all’infinito, ripetuto da migliaia di Citrulli invisibili.

RE BALDORIA

destandosi ancora di soprassai totutto convulso dalla gioia, dalla fame e dall’angoscia;

Presto!... Presto!... Si mangia?... Che felicità!... Finalmente!... Senza stoviglie?... Che importa?... Qua! Qua!... A me! (Continuando il sogno) Date qua!

Si stropiccia gli occhi, si trova deluso e si lasca ricadere contro la spalliera del trono, come esanime. I Vassalli si destano per un momento, poi ripiombano nel loro sonno convulsivo, come in preda agli spasimi di un avvelenamento.

ANGUILLA

all’Idiota:

Dammi un tuo dito, ch’io lo succhi!

Si sforza di ridere.

GLI AFFAMATI.

Silenzio! (Si accalcano nel viale centrale, fin sotto le mura del Castello, attenti, a bocca aperta). Stanno per parlare!... Cielo! Cielo!... Par-